Bollettino Giuridico Telematico
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ULTIMI INSERIMENTI
Innovazioni in tema di iter procedimentale e di rito speciale super accelerato
Il T.A.R. per il Lazio, sezione III-ter, con la sentenza n. 20509 del 18 novembre 2024, ha esaminato i nuovi profili procedimentali e processuali in materia di accesso agli atti di gara, introdotti dal d.lgs. 36/2023 (nuovo codice dei contratti pubblici), con...
Principio del “fair and equitable treatment”
Il Consiglio di Stato, sezione IV, con la sentenza n. 8854 del 5 novembre 2024, ha stabilito che il versamento dell’imposta sostitutiva di affrancamento da parte di un privato non vincola il Comune nella successiva attività pianificatoria, né limita la discrezionalità...
Istanze di rinegoziazione di una convenzione di lottizzazione
Nel caso esaminato, il Collegio ha chiarito che il principio di buona fede e correttezza, sancito dall’art. 1375 c.c. e richiamato dall’art. 11, comma 2, della legge n. 241/1990, può fondare un obbligo dell’amministrazione di esaminare l’istanza e pronunciarsi in modo espresso, motivando la propria decisione.
Ribassi sui costi della manodopera e limiti della discrezionalità nell’ambito degli appalti pubblici
Con la sentenza n. 3739 dell’11 novembre 2024, il T.A.R. per la Sicilia, Catania, Sezione III, ha affrontato il tema della ribassabilità dei costi della manodopera negli appalti di servizi, fornendo un’interpretazione del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, nuovo Codice dei contratti pubblici.
Validità dell’avvalimento operativo e requisiti di specificità ed effettività
Con la sentenza n. 8711 del 4 novembre 2024, il Consiglio di Stato ha approfondito la disciplina dell’avvalimento operativo, con specifico riferimento al prestito del fatturato specifico come requisito tecnico per la partecipazione a gare di appalto di servizi. La questione riguardava la conformità di un contratto di avvalimento operativo ai requisiti di specificità ed effettività previsti dall’articolo 89, comma 1, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
Riconoscimento di qualifiche professionali estere e diritto dell’Unione Europea
Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, con la sentenza n. 20177 del 13 novembre 2024, ha accolto il ricorso contro il rigetto di una domanda di riconoscimento di un titolo professionale conseguito in Romania per l’esercizio di una professione regolamentata in Italia, evidenziando profili di incompatibilità della prassi amministrativa con il diritto dell’Unione Europea.
Validità del contratto di avvalimento e offerta economica in una gara d’appalto
Il Consiglio di Stato, Sezione Quinta, con la sentenza n. 9042/2024 del 12 novembre, ha riformato la pronuncia di primo grado accogliendo l’appello principale sull’aggiudicazione di una gara per l’affidamento di servizi. La controversia verteva sulla validità del contratto di avvalimento e sui presunti vizi nell’offerta economica della società aggiudicataria. Il Collegio ha ritenuto che la causa del contratto di avvalimento fosse giuridicamente valida anche in assenza di un corrispettivo esplicito, ravvisando un interesse economico concreto nell’eventuale subappalto e nella sinergia tra imprese.
Mancato deposito tempestivo della sentenza appellata: rinvio all’Adunanza Plenaria
Con l’ordinanza n. 9116/2024, il Consiglio di Stato, Sezione Quinta, ha deferito all’Adunanza Plenaria la questione interpretativa sull’art. 94 c.p.a., relativa alle conseguenze del mancato tempestivo deposito della sentenza appellata. La controversia, nata da un appello contro una sentenza del TAR Sardegna sulla revoca di una concessione, evidenzia un contrasto giurisprudenziale tra chi considera il mancato deposito una causa di inammissibilità assoluta e chi ne ammette la sanabilità in caso di errori materiali.
Gestione delle specie protette e principio di proporzionalità: il caso dell’orsa F36
La sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Terza, n. 9132 del 2024, ha annullato il decreto della Provincia Autonoma di Trento che disponeva l’abbattimento di un orso bruno per motivi di sicurezza pubblica, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste. Il Collegio ha rilevato vizi di istruttoria e motivazione, nonché la violazione del principio di proporzionalità, sottolineando che i due episodi di presunta pericolosità erano stati valutati erroneamente, senza considerare misure meno invasive previste dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Nullità della sentenza e rimessione al primo grado secondo l’art. 105 c.p.a.
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 16 del 2024, ha stabilito che la rimessione al giudice di primo grado è ammissibile anche in presenza di un evidente errore del TAR, che abbia dichiarato inammissibile un ricorso per difetto di legittimazione o interesse, precludendo così l’esame dei motivi di merito e integrando una nullità della sentenza.