Gestione delle specie protette e principio di proporzionalità: il caso dell’orsa F36

La sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Terza, n. 9132 del 2024, ha annullato il decreto della Provincia Autonoma di Trento che disponeva l’abbattimento di un orso bruno per motivi di sicurezza pubblica, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste. Il Collegio ha rilevato vizi di istruttoria e motivazione, nonché la violazione del principio di proporzionalità, sottolineando che i due episodi di presunta pericolosità erano stati valutati erroneamente, senza considerare misure meno invasive previste dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.

Sicurezza pubblica e abbattimento di orsi pericolosi: bilanciamento e discrezionalità amministrativa

Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha ribadito che la valutazione della pericolosità di un orso, espressione di ampia discrezionalità amministrativa, può essere sindacata solo per manifesta illogicità o irragionevolezza. Il provvedimento di abbattimento, legittimato in casi di impossibilità di alternative valide come la captivazione, deve essere supportato da una motivazione congrua e da un accertamento scientifico che dimostri la pericolosità “più probabile che non”.

Principi regolatori dell’informativa antimafia e sua funzione preventiva

La sentenza n. 8675 del 31 ottobre 2024 del Consiglio di Stato chiarisce i principi relativi all’emissione dell’informativa antimafia, confermando la sua funzione cautelare e preventiva. Il Collegio sottolinea che tale informativa non necessita della prova certa di infiltrazioni mafiose, ma può essere emessa sulla base di indizi gravi e concordanti, che rendano plausibile il pericolo di condizionamento mafioso. L’informativa ha lo scopo di prevenire danni potenziali, non di sanzionare comportamenti illeciti, e si fonda su un accertamento probabilistico, mirando a evitare che le attività imprenditoriali possano agevolare indirettamente organizzazioni criminali.