da Redazione | Nov 19, 2024 | Giustizia amministrativa
Con il decreto n. 4165 del 7 novembre 2024, il Consiglio di Stato ha ribadito l’inammissibilità dell’appello avverso i decreti cautelari monocratici emessi ai sensi dell’art. 56 del Codice del processo amministrativo (c.p.a.), confermando l’orientamento consolidato che esclude la possibilità di impugnazione di tali provvedimenti.
da Redazione | Nov 19, 2024 | Atto amministrativo, Giustizia amministrativa, Pubblico impiego
Il Consiglio di Stato chiarisce che le ordinanze sindacali contingibili e urgenti, adottabili solo in presenza di reali emergenze di sicurezza urbana, non possono avere natura sanzionatoria.
da Redazione | Nov 19, 2024 | Ambiente e territorio, Atto amministrativo, Giustizia amministrativa
La sentenza del Tribunale esamina la natura giuridica dell’indennità paesaggistica, qualificandola come sanzione amministrativa ripristinatoria, escludendo l’applicabilità della legge n. 689/1981.
da Redazione | Nov 19, 2024 | Appalti e servizi pubblici, Giustizia amministrativa
La sentenza del T.A.R. per la Campania del 4 novembre 2024, n. 5876, stabilisce che la partecipazione di imprese extracomunitarie non aderenti all’Accordo sugli appalti pubblici (GPA) è preclusa nelle gare pubbliche italiane, anche attraverso il meccanismo dell’avvalimento.
da Redazione | Nov 12, 2024 | Amministrazione e enti pubblici, Giustizia amministrativa, Imposte e tasse
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7874 del 1 ottobre 2024, ha chiarito che la compensazione delle spese di lite richiede una motivazione adeguata, soprattutto quando non vi è una netta vittoria in giudizio. La Corte ha precisato che, sebbene il giudice di primo grado abbia discrezionalità nella ripartizione delle spese, deve giustificare in modo chiaro e motivato la decisione di compensare le spese, soprattutto in assenza di una vittoria evidente. La mancata motivazione, in particolare nel caso di amministrazioni soccombenti, rischia di danneggiare il ricorrente, privandolo di eventuali rimborsi.
da Redazione | Nov 7, 2024 | Giustizia amministrativa
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 8595 del 28 ottobre 2024, ha ribadito che solo il difetto assoluto di motivazione della sentenza di primo grado, quando la motivazione risulta completamente assente o meramente apparente, comporta la nullità della decisione. La Corte ha escluso che l’omessa pronuncia su censure sollevate possa configurarsi come errore procedurale, stabilendo che in questi casi il giudice d’appello è legittimato a correggere il vizio, integrando la motivazione o decidendo nel merito. Inoltre, la Corte ha annullato un ordine di demolizione relativo a strutture prefabbricate installate in un campeggio, ritenendo che non si trattasse di opere stabili soggette alla normativa edilizia.