Gestione delle specie protette e principio di proporzionalità: il caso dell’orsa F36

La sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Terza, n. 9132 del 2024, ha annullato il decreto della Provincia Autonoma di Trento che disponeva l’abbattimento di un orso bruno per motivi di sicurezza pubblica, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste. Il Collegio ha rilevato vizi di istruttoria e motivazione, nonché la violazione del principio di proporzionalità, sottolineando che i due episodi di presunta pericolosità erano stati valutati erroneamente, senza considerare misure meno invasive previste dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.

Nullità del contratto di avvalimento per carenza di specificità delle risorse

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania respinge il ricorso riguardante un contratto di avvalimento ritenuto invalido per la mancanza di specificazione delle risorse messe a disposizione dall’impresa ausiliaria. La genericità della dichiarazione e l’assenza di dettagli operativi rendono il contratto privo della causa concreta necessaria alla validità. Viene escluso anche il soccorso istruttorio per sanare le lacune sostanziali del contratto.

White list: obbligo di iscrizione non sussiste per attività marginali

Con la sentenza n. 9201 del 15 novembre 2024, il Consiglio di Stato, Sezione V, ha chiarito che l’obbligo di iscrizione nella white list prefettizia, previsto dall’art. 1, comma 53, della L. n. 190/2012, non si applica qualora le attività elencate dalla normativa, seppur formalmente riconducibili ai settori a rischio di infiltrazioni mafiose, assumano un ruolo del tutto marginale rispetto al complesso delle lavorazioni oggetto di appalto.

Sicurezza pubblica e abbattimento di orsi pericolosi: bilanciamento e discrezionalità amministrativa

Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha ribadito che la valutazione della pericolosità di un orso, espressione di ampia discrezionalità amministrativa, può essere sindacata solo per manifesta illogicità o irragionevolezza. Il provvedimento di abbattimento, legittimato in casi di impossibilità di alternative valide come la captivazione, deve essere supportato da una motivazione congrua e da un accertamento scientifico che dimostri la pericolosità “più probabile che non”.